Dubai: stop ai piani per concedere licenze agli operatori di casinò

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Dopo la formazione del quadro normativo responsabile per il gioco d’azzardo legalizzato da parte degli Emirati Arabi Uniti (EAU) due mesi fa, sembrava che Dubai si sarebbe mossa rapidamente in termini di avvio del processo di autorizzazione degli operatori e di debutto ufficiale dei casinò. Ma non è stato così: a quanto pare ha accantonato questi piani, spingendo gli emirati di Ras Al Khaimah e Abu Dhabi a prendere il loro posto nel processo.

Abu Dhabi sta attualmente lavorando per pianificare un processo completo di apertura di casinò, e sta decidendo la sua ubicazione. Le opzioni includono il circuito di Formula Uno di Yas Marina, un terreno vicino al porto della città e Yas Island, nota per i parchi a tema Warner Bros. e Ferrari World.

Per quanto riguarda il già citato Ras Al Khaimah, emirato situato nel nord degli Emirati Arabi Uniti e a 45 minuti di auto da Dubai, Wynn Resorts Ltd., magnate dei casinò di Las Vegas, ha rivelato i piani per un nuovo resort integrato, un investimento del valore di 3,9 miliardi di dollari, che aprirà tra 4 anni, alias nel 2027. In agosto, durante una conversazione telefonica, Craig Billings, l’amministratore delegato di Wynn, ha commentato che “la società si aspetta di ricevere presto la licenza di gioco per Ras Al Khaimah“. Inoltre, ogni leader di ciascuno dei 7 emirati avrà la possibilità di determinare se e quando concedere la licenza.

Inoltre, il mercato regolamentato degli Emirati Arabi Uniti ha tutto il potenziale per battere Singapore in termini di reddito, anche se la visibilità della redditività è ridotta poiché il governo non ha stabilito una struttura fiscale. Rispetto a Singapore, gli EAU hanno un potenziale di 6,6 miliardi di dollari all’anno, potendo superare il rivale del sud est asiatico, con i costi del gioco per turista che potrebbero anche scendere al di sotto di quelli di Macao, a prescindere dalla spesa quasi identica dei visitatori dei suddetti Emirati Arabi Uniti.

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Il gioco d’azzardo non è una priorità per Dubai

Dopo alcuni mesi di dialogo, il governo di Dubai, o meglio – gli alti funzionari governativi, hanno deciso che il gioco d’azzardo non è una priorità per la città. Il motivo principale è che Dubai non ha problemi ad attrarre turisti.

Tuttavia, non tutti gli operatori sembrano convinti che Dubai abbia realmente deciso di accantonare in maniera definitiva la presenza di strutture d’azzardo nei propri confini, rilanciando il fatto che un casinò possa essere realizzato in un resort che la MGM sta sviluppando a Dubai con lo sviluppatore locale Wasl, che è sostenuto dal sovrano di Dubai.

Insomma, in fondo non è ancora chiaro per quanto tempo la città possa accantonare i piani per il debutto ufficiale dei casinò, e c’è la possibilità che le autorità riconsiderino il piano originale se la situazione cambia. Nel frattempo, si sta valutando la possibilità di far debuttare in città una serie di poker.

Il debutto del casinò sarà un grande passo nella direzione del cambiamento per il Paese, dove secondo la legge islamica o Shariah, che è il pilastro della legislazione, qualsiasi forma di gioco d’azzardo è vietata e non legale negli Emirati Arabi Uniti: chiunque infranga la legge dovrà affrontare una denuncia o essere condannato a 2 anni di carcere.

Anche se i suddetti piani per il lancio dei casinò nel Paese non hanno ancora basi solide, il Paese sta attualmente valutando la possibilità di concedere un permesso di casinò a ciascun emirato, che consentirebbe loro ufficialmente di entrare nel vantaggioso mercato dei casinò, mantenendo gli aumenti in linea con i controlli.

Inoltre, a settembre, il Gruppo Accor Hotels ha rivelato che il resort Banyan Tree prenderà il posto di Caesars a Dubai, in una proprietà di Dubai Holding LLC. La separazione con uno dei nomi più noti dell’intero settore dei casinò è avvenuta solo alcuni giorni dopo che gli Emirati Arabi Uniti hanno rivelato l’istituzione di un ente regolatore delle lotterie e dei giochi d’azzardo, il cui presidente è il precedente amministratore delegato di MGM, Jim Murren.

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