Il governo sta per riordinare la legge sul gioco d’azzardo online: ecco cosa cambia

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L’Italia attuerà presto una riforma completa delle leggi sul gioco d’azzardo online, dopo aver convalidato ufficialmente il mandato del Decreto di riorganizzazione necessario per risolvere i conflitti in corso nel settore.

Ricordiamo infatti che lo scorso 2 gennaio il governo ha annunciato di aver convalidato le condizioni del citato Decreto di riorganizzazione, proposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF): il decreto effettuerà la prima valutazione normativa del gioco d’azzardo in Italia da quando il mercato è stato ufficialmente varato nel 2011, con l’obiettivo ulteriore di fornire protezione ai giocatori d’azzardo, soprattutto ai più giovani, di raccogliere entrate fiscali per iniziative sociali e progetti governativi e di combattere le attività criminali.

Le nuove licenze

Come parte dei cambiamenti più importanti, l’Italia adotterà dunque un nuovo quadro di licenze, che implementerà una tassa di autorizzazione di 7 milioni di euro per ogni licenza per il gioco d’azzardo online. Inoltre, la tassa di autorizzazione sarà implementata insieme a una tassa di gestione del concessionario del 3%.

In aggiunta a ciò, i nuovi concessionari dovranno pagare una tassa annuale pari allo 0,2% del loro reddito netto, che servirà a finanziare campagne di gioco responsabile, sotto la supervisione dell’ultima divisione dedicata al gioco d’azzardo che farà capo direttamente all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM).

Le concessioni conterranno una restrizione di 5 licenziatari accessibili per ogni società operativa come Flutter Ent., Entain, SKS365, SNAI e Lottomatica. In questo senso, la delibera è molto necessaria perché il MEF vuole porre fine alla tradizione dei “siti skin” che vendono i prodotti delle singole concessionarie, questione già sollevata da ADM.

Per AgiproNews il governo punta a un gettito atteso dalla gara di 350 milioni di euro (200 milioni nel 2024 e 150 milioni nel 2025), mentre il canone di concessione porterà nuove entrate annuali per 100 milioni. Oltre 6 milioni di euro all’anno deriveranno dalla tassa di iscrizione al Registro degli agenti di ricarica online.

I timori degli operatori

Non mancano però le preoccupazioni da parte degli operatori, con l’associazione italiana di categoria del gioco d’azzardo online Logico che ha sollevato timori in merito alla concorrenza, in quanto la tassa proposta nel suddetto decreto mostra un aumento di 35 volte delle tasse regolari rispetto ai 200.000 euro riscossi dal 2018.

Inoltre, Logico e Arcadi, organismi di categoria, hanno consigliato al governo di non proseguire con il suddetto decreto di riorganizzazione, senza il contributo dell’industria del gioco d’azzardo su modifiche imperative.

Per questo motivo, il governo ha deciso di attendere per determinare il numero esatto di 83 operatori italiani che acquisiranno la nuova licenza per l’iGaming, di cui si stima che almeno 50 operatori faranno domanda per la nuova concessione.

lottomatica

Le dichiarazioni del governo

Maurizio Leo, viceministro del Tesoro incaricato di supervisionare l’esame da parte del governo delle leggi sul gioco terrestre e online, ha accolto con favore il decreto dichiarando che la convalida del decreto permetterà al governo di porre fine alle controversie legali sulle proroghe delle licenze.

I giudici avevano infatti invitato il governo ad applicare l’ultimo quadro normativo a causa dell’accumulo di controversie legali da parte degli operatori che contestano l’ADM sulle condizioni delle attuali concessioni.

Inoltre, il decreto prevede misure per combattere il gioco d’azzardo non legale, introdurre l’autolimitazione del gioco d’azzardo, proteggere i giocatori vulnerabili, applicare restrizioni ai clienti in base ai livelli di deposito e diffondere messaggi di avvertimento. Sono state anche suggerite ulteriori misure di salvaguardia del mercato per bloccare direttamente i pagamenti senza licenza e i siti web da e verso gli operatori non legali, in quanto il governo cerca il modo di combattere l’esposizione dei consumatori italiani a un mercato nero da 1 miliardo di euro.

Sebbene raccomandi la revisione delle concessioni, il decreto non specifica modifiche alla tassa sul gioco d’azzardo online. Il MEF aspetterà dunque che il governo finisca di riorganizzare le leggi che regolano le sale da gioco al dettaglio.

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